Dice il paradosso di Zenone che se Achille fa la gara con la tartaruga concedendole del vantaggio, potrebbe anche non raggiungerla mai. Somiglia un po’ a certe giornate in cui una poveretta a caso arriva in ufficio, con l’obiettivo di finire un documento, e nel corso della giornata si aggiungono un numero di richieste piccole a piacere come l’epsilon dei teoremi, che devono essere soddisfatte prima di ogni altra cosa. Quando credi di aver finito di soddisfare le richieste estemporanee se ne aggiunge immediatamente un’altra, che assume priorità massima, in modo analogo al pezzettino in più di cui la tartaruga risulta sempre in vantaggio rispetto ad Achille. Nel paradosso di Zenone però il pezzetto di cui è in vantaggio la tartaruga diminuisce sempre, facendo sì che la somma diventi una serie convergente, mentre la poveretta sa che ogni nuova attività per quanto nella mente del capo sia piccola a piacere, in realtà non occupa mai meno di cinque minuti. Invece di una serie convergente perciò si arriva ad una serie divergente, la cui somma è alternativamente lo straordinario infinito o un effetto meccanico di esplosione degli attributi (metaforici) della suddetta lavoratrice. Mai successo?
12 commenti
Comments feed for this article
3 luglio 2010 a 4:02 PM
Trippi
hai voglia!! di solito il teorema trova maggiore applicazione il venerdì, magari quando è previsto lo sciopero dei mezzi e non puoi assolutamente restare in ufficio ad libitum come negli altri giorni della settimana
3 luglio 2010 a 4:24 PM
cinciamogia
Sono convinta che al venerdì pomeriggio non bisognerebbe mai rispondere al telefono o leggere le e-mail, perchè qualche grana che ti cerca c’è sempre. Dopo le 16, poi, è mortale!
4 luglio 2010 a 12:29 PM
amaramara
Lo facciamo un bel gruppo su FB? hai ragione le adesioni sarebbero parecchie.
4 luglio 2010 a 1:04 PM
cinciamogia
Potremmo anche fare un partito politico, o almeno un sindacato, che magari otteniamo qualcosa.
In ogni caso, sono convinta che lavorare sia necessario, ma rompersi le balle no; non si capisce perchè alla fine ci si renda l’aria aziendale irrespirabile così, giusto per il gusto di farlo.
4 luglio 2010 a 5:33 PM
Pimpirulin
Bah, forse perchè qualcuno crede che il proprio potere sia direttamente proporzionale all’insoddisfazione altrui?
Almeno questo è quello che succede nel mio ufficio.
5 luglio 2010 a 9:12 PM
cinciamogia
@ Pimpirulin: hai ragione! Anzi, credo che il godimento derivante dal “menarlo” sia la (bassissima) chiave di lettura delle nostre vite aziendali. Deprimente, ma più vai in alto più tiri fuori il bambino dell’asilo che sonnecchia in te.
8 luglio 2010 a 9:13 am
variabile
regolarmente
8 luglio 2010 a 7:56 PM
cinciamogia
@Variabile: mi sa che siamo in tanti, non so se abbia senso stressarsi la vita così.
Grazie di essere passato di qui!
20 luglio 2010 a 1:25 PM
Sonia
sembra la storia di questa giornata.
e infatti ho mandato a farsi benedire tutto per almeno 5 minuti e girovagando sono caduta qui.
piacere di leggerti.
22 luglio 2010 a 8:07 PM
cinciamogia
Ciao Sonia!
Credo fermamente nel piacere e nel diritto a tirare il fiato per cinque minuti in ufficio, soprattutto in giornate come quella di cui sopra, e sono felice di aver fatto parte dei tuoi cinque minuti di relax!
7 agosto 2010 a 4:20 PM
RipperRoo
Non so. Prova a pensare che in realtà Zenone si sbagliava (lo spazio non è eternamente divisibile) magari la cosa passa!
7 agosto 2010 a 7:14 PM
cinciamogia
Sigh!