In questi giorni di ferie, in modo del tutto casuale, mi è capitato di guardare Flashdance. Ora, all’epoca (1983) non lo avevo visto, ma ricordo che aveva generato una valanga di scaldamuscoli e iscrizioni a danza (a fare l’istituto tecnico per imparare a saldare mi sembra di no, però, chissà perchè). Una pietra miliare a suo modo.

L’ho guardato qualche sera fa, e ho dovuto fermarlo prima della fine perchè non ce la facevo più. Lento, lento che di più non si può. Disgraziatamente l’ho visto doppiato, e la vocina leziosa che avevano attribuito a Jennifer Beals non faceva che renderne più antipatico il personaggio, che già di suo era un festival di ingenuità e presunzione.

Lui peraltro ci farebbe chiamare la polizia dopo i primi cinque minuti, brutto maniaco che non sei altro a seguire una ragazzina in bici con la Porche fino a casa, ed è pure una tua dipendente, svergognato. Che poi cerchi di raccomandare al provino di ballo, svergognato due volte.

Le inquadrature da macellaio della scena di allenamento di danza o dell’unico scarsissimo allenamento in palestra (il petto, la coscia, l’ala) avranno anche avuto lo scopo di nascondere il fatto che non era Jennifer Beals a ballare ma una sua controfigura, ma caro regista, mica ti pensi che me la bevo?

L’unica cosa che si salva davvero è la colonna sonora.

Devo dire invece che Ritorno al futuro (1985), che ho rivisto oggi pomeriggio, è ancora godibilissimo e porta i suoi anni mooolto meglio di Flashdance. Il linkino perciò se lo merita lui.